Animazione e Progetti Educativi ad Ospedale della Carità: intervista a Valeria Telò

Fondazione Ospedale della Carità di Casalbuttano offre da tempo un’ampia gamma di attività di animazione e progetti educativi dedicati agli anziani. Ad un occhio esterno le attività di animazione possono sembrare dei semplici modi per occupare il tempo degli ospiti; ma non è così. Dietro ai laboratori manuali e ai progetti artistici, si nasconde un’attenta valutazione sull’impatto cognitivo e sul benessere della persona che quella determinata attività porta con sé. Per approfondire il valore di queste iniziative, abbiamo intervistato Valeria Telò, educatrice a capo dell’équipée di animazione in Fondazione.

Quali sono gli obiettivi principali delle attività di animazione?

Le attività di animazione nella Fondazione Ospedale della Carità hanno un duplice obiettivo: garantire benessere emotivo e, allo stesso tempo, stimolare le funzioni cognitive. Le proposte sono pensate per essere coinvolgenti, evitando un approccio troppo didattico. Cerchiamo di rendere l’esperienza ludica, così da interessare gli ospiti e al tempo stesso mantenerne attive la loro capacità e attenzione.”

Puoi farci qualche esempio dei progetti educativi che proponete a Ospedale della Carità?

“Tra le attività più versatili ci sono esercizi di stimolazione creati ad hoc. Spesso scegliamo un tema legato alle tradizioni e ai ricordi degli ospiti. Ad esempio, iniziamo con un racconto che funge da spunto e poi i nostri anziani partecipano attivamente raccontando aneddoti che riguardano il loro passato. Questo stimolo personale li aiuta ad aprirsi, raccontare e pensare. Usiamo anche internet per cercare immagini, suoni o canzoni legate ad un tema, rendendo l’attività interattiva e il più possibile coinvolgente. Un esempio perfetto è il progetto Amarcord, basato su vecchie trasmissioni televisive dei loro tempi.”

Animazione presso Ospedale della CaritàQual è il valore delle attività manuali e creative invece?

“Le attività manuali, come la pittura e i lavoretti artigianali, portano benefici che vanno oltre il semplice intrattenimento. Se da un lato alcune attività, come la preparazione di biscotti, fanno leva su abilità già acquisite, dall’altro la pittura rappresenta una sfida nuova per loro. All’inizio sono sempre titubanti, ma poi si rendono conto di saper fare qualcosa di inaspettato e questo migliora innanzi tutto l’autostima. Inoltre, queste esperienze favoriscono il rilassamento e la socializzazione in un contesto sereno e stimolante.”

In che modo valutate l’impatto delle attività sugli ospiti?

“Per capire se un’attività ha avuto successo, chiediamo direttamente agli ospiti il loro parere. Sono molto sinceri e ci dicono apertamente se qualcosa è piaciuto o meno. Questo ci aiuta a calibrare meglio le proposte future. Inoltre, una volta all’anno somministriamo un questionario di valutazione agli ospiti con maggiore connettività cognitiva, per avere un riscontro a lungo termine.”

Coinvolgete anche le famiglie e la comunità nei vostri progetti educativi?

“Sì, cerchiamo di aprire le attività al territorio coinvolgendo associazioni di volontariato e scuole locali. Ad esempio, collaboriamo con la SpiCGIL di Cremona per eventi come i concorsi artistici, tornei di briscola e spettacoli teatrali. Anche le scuole sono parte attiva: organizziamo incontri tra bambini e anziani, spesso con la partecipazione dei genitori. Queste sono sicuramente collaborazioni che ci piacerebbe potenziare in futuro, perché funzionano e fanno bene anche al territorio. Inoltre, eventi musicali e mercatini all’aperto sono momenti di aggregazione importanti sia per gli ospiti che per i familiari.” 

State sperimentando nuove metodologie e strumenti?

“Negli ultimi anni abbiamo introdotto il laboratorio di acquerello, che ha avuto un grande successo per i suoi effetti rilassanti e stimolanti. Stiamo anche valutando l’uso della tecnologia virtuale, specialmente in sinergia con la fisioterapia, per unire stimolazione cognitiva e motoria. Per ora, però, diamo priorità alle attività motorie e sensoriali piuttosto che all’uso di dispositivi digitali, perché la nostra esperienza ci dice che sono più efficaci per i nostri ospiti. Vorremmo reintrodurre la musicoterapia e di altre terapie alternative, ma siamo molto felici di ricominciare quest’anno con un progetto che purtroppo era stato bloccato durante il periodo Covid, ovvero la Pet-therapy. Il nuovo progetto pilota è quasi pronto.”

Come stanno cambiando le esigenze degli anziani e il ruolo delle attività educative?

“Negli ultimi anni abbiamo notato un cambiamento significativo nel profilo degli ospiti: ci sono più casi di decadimento cognitivo e una maggiore difficoltà motoria. Questo ha reso necessario un adattamento delle attività. Stiamo sviluppando interventi mirati, utilizzando materiali personalizzati legati alla loro vita per offrire un setting rassicurante e quindi più rilassante. Crediamo che in futuro le terapie alternative avranno un ruolo sempre più importante, per rispondere alle nuove esigenze di una popolazione anziana in evoluzione.”

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Le attività di animazione e i progetti educativi della Fondazione Ospedale della Carità di Casalbuttano rappresentano un elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita degli anziani. Attraverso un approccio innovativo e personalizzato, la fondazione si conferma un punto di riferimento per il benessere e la dignità della terza età.
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